Nel dicembre 1990 prendeva vita per la prima volta, nella piazza di Castelevecchio una rappresentazione vivente del Presepe, era la sera del 24 dicembre.

Nella piazza paesana fu allestita una piccola capanna coperta di paglia, fatta seguendo le direttive di un vecchio contadino (Sabatino Matteucci), ciò permise di costruire una vera capanna a prova di pioggia.

Alle 20,00 di quel 24 dicembre Madonna, San Giuseppe, il piccolo bambinello (Antonio Biondi) erano nella capannella, 14 pastori si muovevano nella metà piazza destinata alla rappresentazione, tra fuochi e recinti con pecore e agnelli.

Alle 22,00 la Santa Messa solenne che vide partecipe un piccolo coro dei bambini e ragazzi del paese accompagnati dal nuovo organo liturgico, comprato per l’ occasione. Al termine un piccola processione accompagnò i Re Magi alla capannella; l’arrivo di Babbo Natale, con la slitta, accompagnato da un angelo portò a termine la suggestiva rappresentazione.

Negli anni a seguire, tempo permettendo, la manifestazione ha preso sempre più importanza richiamando numerose persone non solo dai paesi vicini ma anche da oltre Pescia.

Sempre più comparse che si dislocavano in varie parti del paese, rappresentando vecchi mestieri o riproducendo scene di vita casalinga tanto che a fine degli anni 90 nel presepe venivano coinvolte quasi 60 persone.

A seguito del cambio del parroco dal 2001 al 2004 il Presepe ha avuto una sospensione causata da varie “incompresioni” tra parroco e una buona parte dei paesani.

Nel 2004, quando ad un nuovo parroco fu affidata la parrocchia il Presepe riprese il suo vecchio splendore: nuove antiche attrezzature negli anni sono state ricercate o riprodotte per dare vita agli antichi mestieri.

Una vecchia macina per grano in pietra, il banco del ciabattino, il tornio da vasai, la forgia, un tornio per il legno, insieme a decine di oggetti della vecchia cultura contadina, riempivano le naturali scenografie riprodotte in vecchie cantine e nelle strade paesane.

Tutti gli oggetti raccolti negli anni sono ora raccolti in una delle tre stanze che formano l’Oratorio del Ss Rosario in una sorta di piccolo museo etnografico contadino.

Negli ultimi anni, a causa dello spopolamento del paese, e soprattutto a causa delle nuove normative sulla sicurezza che richiedono un rilevante impegno economico, hanno fatto sì che nel 2018 si sia vista l’ultima edizione del Presepe.

Nonostante tutto, per chi l’ha vissuto, organizzato e partecipato, il Presepe Vivente rimarrà una di quelle tradizioni per la quale si spera in una nuova ripresa.